Effetto dell’allenamento di resistenza muscolare VS potenza in un gruppo di giovani calciatrici

Effetto dell’allenamento di resistenza muscolare VS potenza in un gruppo di giovani calciatrici

Ermanno Rampinini

Materiali & Metodi

Le calciatrici coinvolte nello studio sono state testate prima (metà agosto) e immediatamente dopo (metà giugno) la fine della stagione agonistica. Hanno partecipato allo studio due squadre femminili provenienti dal massimo campionato U17 in Germania (Junior Bundesliga).
Tutte le giocatrici seguivano lo stesso programma sportivo scolastico (2 lezioni a settimana di 45 min ciascuna) e lo stesso regime di allenamento calcistico (5 sessioni alla settimana da 90 min ciascuna).
Sono state coinvolte nello studio 36 giovani calciatrici divise in allenamento di ME (età 15,3±0,5 anni, altezza 165±6 cm, peso 57,0±6,6 kg, n=17) o PT (età 15,4±0,6 anni, altezza 171±6 cm, peso 61,8±6,6 kg, n=19). Le giocatrici sono state sottoposte a diversi test di valutazione: misure antropometriche e composizione corporea, test di forza massima dinamica (1RM) alla pressa, test di salto verticale con contromovimento (CMJ), drop jump, test di resistenza muscolare (Bourban test), test di sprint su 10 e 20 m, test di velocità nel cambio di direzione (T-test) e test di equilibrio dinamico (Y-balance). Oltre al regolare allenamento calcistico sopra descritto, le giocatrici coinvolte nello studio hanno sostenuto un allenamento aggiuntivo di ME o PT due volte alla settimana.
Per quanto riguarda l’allenamento di ME, la singola sessione aveva una durata di 45-60 min e prevedeva l’impiego di esercizi con pesi liberi o macchine da palestra tramite carichi corrispondenti a circa 50-60% di 1RM. Le atlete di questo gruppo effettuavano per ogni esercizio 1-3 serie di lavoro da 20-40 ripetizioni con una velocità di movimento bassa (Kraemer & Ratamess, 2004). Per quanto riguarda l’allenamento di PT, sempre tramite l’utilizzo di pesi liberi o macchine da palestra, la singola sessione aveva una durata simile (45-60 min) ma l’intensità di esercizio era maggiore (50-95% di 1RM). Gli atleti effettuavano 1-6 serie da 3-8 ripetizioni con l’indicazione di effettuare il movimento nella maniera più veloce possibile.
La composizione corporea delle atlete è stata misurata con l’utilizzo di un sistema impedenziometrico (InBody 720, Biospace, Seoul, Corea del Sud).

Figura 1
Medie e relative deviazioni standard aggiustate per i valori di inizio stagione nel Bourban test per il gruppo di giocatrici che ha effettuato allenamento di resistenza muscolare (ME) e per quello che ha svolto allenamento di potenza (PT) nelle valutazioni effettuate a fine stagione.
Figura 2
Medie e relative deviazioni standard aggiustate per i valori di inizio stagione nel T-test per il gruppo di giocatrici che ha effettuato allenamento di resistenza muscolare (ME) e per quello che ha svolto allenamento di potenza (PT) nelle valutazioni di fine stagione.


La forza massima dinamica (1RM) è stata determinata grazie a una pressa (Cybex International, Medway, USA) seguendo le linee guida dell’America College of Sports Medicine (Arena, 2014). I test di salto CMJ e drop jump sono stati effettuati con un sistema opto- elettrico (Optojump, Microgate, Bolzano, Italia), mentre il tempo di percorrenza negli sprint lineari di 10 m e 20 m o quello nel T-test è stato misurato grazie a un sistema a fotocellule (WITTY, Microgate, Bolzano, Italia). La ME è stata misurata con il Bourban test (Tschopp et al., 2001) che prevedeva la determinazione del tempo di esaurimento nel mantenere una posizione prona in appoggio su avambracci e piedi effettuando ripetuti sollevamenti dei piedi in maniera alternata a ritmo standardizzato. Il mantenimento della posizione veniva determinato grazie al contatto del corpo su un riferimento fisso appoggiato sulle creste iliache posteriori. L’esaurimento veniva decretato dopo il terzo avvertimento di mancata tenuta della posizione corretta. Infine, l’equilibrio dinamico è stato misurato tramite il test Y-balance (Plisky et al., 2006). L’analisi delle differenze tra i due gruppi di allenamento nei test effettuati a fine stagione (post) è stata determinata tramite l’utilizzo dell’ANCOVA, in cui i risultati delle prove effettuate all’inizio della stagione agonistica sono stati utilizzati come covariata per aggiustare i risultati. Per verificare l’entità delle differenze sono stati calcolati anche gli effect size di Cohen (d) classificandoli come piccoli se <0,50, medi se compresi tra 0,50 e 0,80 e grandi se >0,80. Il livello di significatività è stato fissato con p<0,05.

Figura 3
Medie e relative deviazioni standard aggiustate per i valori di inizio stagione nel test di forza massima (1 RM) effettuato alla pressa per il gruppo di giocatrici che ha eseguito allenamento di resistenza muscolare (ME) e per quello che ha svolto allenamento di potenza (PT) nelle valutazioni di fine stagione.
Figura 4
Medie e relative deviazioni standard aggiustate per i valori di inizio stagione nel drop jump per il gruppo di giocatrici che ha effettuato allenamento di resistenza muscolare (ME) e per quello che ha svolto allenamento di potenza (PT) nelle valutazioni di fine stagione.
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