L’acido lattico

L’acido lattico

Sul numero di luglio è uscito un interessante articolo sull’acido lattico firmato da Enrico Arcelli e Mauro Franzetti. Il testo è un’ anteprima del libro “Acido lattico e sport” che la nostra casa editrice pubblicherà in autunno.

Abstract

L’acido lattico è sempre stato considerato da parte di tutti una sostanza negativa per l’atleta. In realtà non è così. Prodotto dal metabolismo glicolitico, nell’ambiente cellulare il lattato si dissocia in ioni H+ e La. Gli H+ sono gli elementi che incidono in maniera più negativa sulla prestazione, infatti un’elevata concentrazione intramuscolare di H+ può determinare una forte acidità all’interno della fibra, limitandone la capacità di lavorare. Nell’allenamento l’atleta dovrà cercare di allenare quei sistemi che possono sia tamponare questi ioni (buffering intramuscolare) sia velocizzare i tempi di fuoriuscita dal muscolo. La specificità di ogni disciplina sportiva richiede un allenamento mirato; per esempio nei 100 m o nei 400 m è importante stimolare la capacità del muscolo di produrre nell’unità di tempo più energia attraverso il meccanismo lattacido, mentre nelle prove più lunghe, che durano qualche decina di secondi, è fondamentale migliorare anche i sistemi che ne favoriscono il suo allontanamento.