Training alternativo alla corsa: esperienze e considerazioni

Training alternativo alla corsa: esperienze e considerazioni

Fabrizio Anselmo

Esperienze e risultati degli atleti con la bici ellittica

Una vicenda singolare è stata recentemente narrata sul sito di World Athletics e riguarda il mezzofondista britannico Elliot Giles, capace di correre il secondo 800 indoor più veloce della storia (1 min 43 s 63) abbattendo il mito di Sebastian Coe. A 26 anni, Giles, in seguito a un periodo travagliato, ha ricostruito con successo la propria carriera grazie al supporto di metodi alternativi alla corsa. Il britannico nel 2014 ha subito un grave incidente che gli ha sconvolto la vita; questa la testimonianza concessa al reporter Jon Mulkeen che l’ha intervistato: “Sebbene sia stato doloroso, l’incidente ha realmente resettato tutte le cose della mia giornata. Prima di allora ero ossessivo negli allenamenti e finivo sempre per esagerare, questo mi portava a rimanere bloccato in un circolo vizioso tra infortuni e recuperi”. Giles, in accordo con il coach e lo staff, ha dunque modificato la sua metodica di allenamento: “Svolgiamo solo 3-4 sedute di corsa alla settimana più un’altra dedicata alle esercitazioni. Probabilmente abbiamo compreso come funziona il mio corpo; quasi tutti i mezzofondisti corrono più di 60 miglia, io ne faccio settimanalmente solo 15-20, eppure riesco a competere con i migliori”. La vera novità però è la seguente: “Mi alleno anche nei giorni non dedicati alla corsa, sto utilizzando parecchio la bici ellittica ‘da strada’; siamo stati lungimiranti e attenti alle soluzioni alternative. Prima dell’anno scorso mi infortunavo al polpaccio 3-4 volte a stagione e ogni volta dovevo concedermi dalle 3 alle 6 settimane di recupero. Ora, con l’allenamento incrociato non accade più”. 

Il cross training ha sicuramente contribuito a erudire le ultime generazioni di podisti; grazie all’utilizzo della bike ellittica il contesto è divenuto più favorevole garantendo un’ottima alternativa e consentendo di raggiungere il massimo potenziale e le migliori performance sportive, come dichiarato anche da Meb Keflezighi, già argento olimpico di Maratona. Le biciclette ellittiche “in piedi” sono spesso sfruttate da corridori professionisti per fare cross training o per aggiungere volumi di lavoro cardiovascolare senza impatto alla routine di allenamento. Tra questi possiamo elencare anche atleti quali lo specialista britannico dei 5.000 m Andy Vernon e il maratoneta canadese Reid Coolsaet (2 h 10 min pb). Negli USA, il “culto” della bici ellittica si sta affermando in numerosi professionisti di rango internazionale quali i maratoneti Jared Ward (2 h 9 min pb e sesto in maratona a Rio 2016), Matt Llano e Tim Ritchie (2 h 11 min pb per entrambi), le mezzofondiste Katie Follett Mackey (4 min 3 s pb sui 1.500 m) e Rose-Anne Galligan (2 min 0 s 50 pb sugli 800 m). Anche un’altra maratoneta Sara Hall (2 h 22 min pb) e le vincitrici dei Trials per i Giochi di Tokio Molly Seidel (2 h 25 min) e Aliphine Tuliamuk (2 h 26 min) hanno affermato di averla utilizzata nella programmazione pre-olimpica. Ulteriori studi hanno dimostrato che il suo utilizzo ha realmente contribuito al miglioramento delle prestazioni di runner élite che hanno adottato l’allenamento incrociato. Inoltre la programmazione del training con le sedute di “ellittica” è stata avallata e condivisa negli USA da qualificati e blasonati preparatori di endurance quali Steve Spence, Greg McMillan, Jenny Hadfield e Darren Brown.

Validazione dell’utilizzo della bike ellittica “da strada” tramite studi e ricerche universitarie

Recenti studi dell’Università di San Diego (California) hanno confermato un livello di frequenza cardiaca e di risposta metabolica molto simile alla corsa; è stato altresì riscontrato che l’utilizzo di una “bicinpiedi” ellittica consumerebbe il 33% in più di calorie rispetto a una tradizionale (a pari velocità di crociera).

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